Kèi del Furmai nascono nel 2007 a Soncino, provincia di Cremona. Dopo qualche cambio nella parte chitarristica la formazione si stabilizza con Matteo “Badoglio” Ferrari alla voce, Graziano “Ciano” Fanelli alle tastiere, Gaetano “Gae” Milano alla chitarra, Cristiano “Loca” Locatelli al basso e Giacomo “Giaky” Cogrossi alla batteria.
Il nostro genere è un “minestrone” di rock, pop, liscio, ska, reggae, dance, folk, blues e chi più ne ha più ne metta!!! Tutti uniti sotto il nostro motto “NOSTRANI E FIERI DI ESSERLO!!!” le nostre canzone sono RIGOROSAMENTE cantate in dialetto soncinese, un misto di bresciano, bergamasco e cremonese!!! All’attivo abbiamo 3 cd, “De chèl che ghè manca niènt” nel 2008, “Nustrà” nel 2009 e “Chi gà rèsu?” nel 2010, oltre al primissimo demo della band “Cose grosse” in cui era solo voce, tastiera e chitarra.
Ma è nella parte “dal viff” che ci esprimiamo al meglio, mischiando le nostre canzoni con momenti di cabaret e di improvvisazione…oltre ad un “colorito” modo di esprimerci…..da veri nostrani!!!!
Rosa Visini è nata a Soncino (CR) dove vive e opera, in via De Staulis N.2
CELL. 3456967502
Fin da bambina appassionata di pittura ha approfondito questa disciplina frequentando diversi corsi d’arte fra cui la Scuola d’Arte di Orzinuovi. Espone da circa 20 anni riscuotendo un buon successo di critica e di pubblico. Le sue opere sono state pubblicate anche su l’Elite Selezione Arte Italiana. Ha esposto all’Atelier Zumbolo, con un buon successo di critica e di pubblico. La pittura di Rosa Visini è, improntata al “classico” e a un romanticismo “ d’altri tempi. Si cimenta anche nel paesaggio, ma essendo appassionata di musica e di danza, ama rappresentare, nelle sue nature morte, soprattutto questi due mondi paralleli ottenendo dei buoni risultati d’ equilibrio e di stile. È’ la forma del violino comunque ad attirare particolarmente la sua attenzione. Essendo uno strumento che ama particolarmente, spesso lo rappresentata in simbiosi con danzatrici che completano e armonizzano le varie composizioni. Predilige i fondi scuri, sempre ben curati, con velature così difficili da eseguire, dalle quali emergono, tra luci crepuscolari, i suoi soggetti. Traspare da questa pittura la natura dell’ animo romantico dell’Artista, quasi a rievocare “Quel piccolo mondo antico” che tutti noi vorremmo rivivere.